"Perché sponsorizzare senza criterio è pericolosissimo" - Parte 1

Hai presente quella sensazione fastidiosissima dentro di te quando hai quasi sponsorizzato una persona e, poco prima di trovarti per siglare l’affare, l’appuntamento salta perché il tuo futuro collaboratore ha avuto un grossissimo problema?
Tipo: gli è morto il canarino, o si è rotta l’auto, o altre scusanti?

E hai presente quella sensazione ancora più fastidiosa, quando ti accorgi che non riesci a fissare un secondo appuntamento nella settimana successiva, e nemmeno in quella seguente?

Quella sensazione di fastidio allucinante che ti smuove le budella, quando ti rendi conto che il tuo futuro collaboratore non ti risponde nemmeno più al telefono?

A quel punto scattano le bestemmie, ma presto ti accorgi che servono a poco, e inizi a imprecare contro il genere umano, contro questo genere di comportamenti molto poco rispettosi della tua persona.

Del tipo:


<<Prima o poi lo becco per la strada, e gli rompo il muso, xxx xxx xxx!>>


Sì, ok.

E’ un deficiente.
Questo ci sta. Ci sta tutto.

C’è solo un piccolo particolare.

Quella persona non dovevi tentare di sponsorizzarla.

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Già l’idea di “tentare di sponsorizzare” una persona è aberrante. Sponsorizzare significa

associare

Cioè: tu fai sì che una persona diventi tuo socio.
Comprendiamo l’importanza della questione?
Sì?

E allora perché insisti nel voler sponsorizzare quei quattro barboni di amici che ti girano intorno?
E bada bene: non sto parlando di soldi, non siamo ancora quel livello.

Qui stiamo parlando solo della parte preliminare: la mentalità.


Sponsorizzare di qualità


Per quanto ti suoni strano il concetto di cui ti parlo, è importante che apri bene le orecchie, prima di essere spedito al macello come spesso capita ai novelli Networker come te… altrimenti il costo emotivo sarà altissimo, e prima o poi mollerai.
Andando a rinfoltire il gruppo degli ex Networkers: quelli che “il Network è una merda”, “nel Network non si guadagna niente”, “guadagnano solo i primi arrivati”.

Dipenderà solo dal tempo e dalla tua resistenza.
Ma poi cadrai anche tu, sotto i colpi infernali del networking di basso profilo.

La mentalità delle persone che contatti è una questione di fondamentale importanza.

Ma comprendi bene che se questo concetto è vero quando contatti persone per vendere il tuo prodotto (tendenzialmente potrebbe essere per tutti, ma vedremo in seguito che non è così), è ancora più vero quando contatti persone da inserire nell’attività.

Il Networker è un’attività troppo complessa e particolare per proporla, e per proporla a chiunque.

Il tuo migliore amico non può fare Network: preparati a perderlo di vista!

99 volte su 100 il tuo migliore amico è la persona più inadatta, giusto per fare un esempio provocatorio, ma assolutamente in linea con la realtà.

E’ un’attività per pochi. Per pochissimi.
Non dico che è una setta, perché suonerebbe male.

Ti va bene se la chiamo élite?

In altre parole, la stragrande maggioranza delle persone non è pronta per una professione del genere. E non lo sarà mai.

Calcola, poi, che di questi solo un’esigua minoranza riuscirà a raggiungere gli step più alti.

Se Darwin inizia silenziosamente a fare selezione, sterminando nella tua downline gli inadatti (meglio non parlare di numeri, vero? Lo so, sono la tua spina nel fianco, in questo momento), non sarebbe meglio se tu facessi da principio un buon lavoro di recruiting?

Ragioniamo insieme: hai un’azienda.
Hai bisogno di personale.
Cosa fai?
Vai a chiedere l’elemosina in giro?
Cioè: chiedi disperatamente alle persone di essere assunte? E dicendo che?

Che devono fare assolutamente gli operai o gli impiegati della tua azienda, perché la tua azienda è la migliore nel settore e perché il tuo prodotto è una figata, etc.?

Non mi risulta.

Fai dei bei colloqui di selezione, e scegli il migliore, quello che ha dimostrato in sede di colloquio di essere il migliore, il più brillante, il più volenteroso.

Sceglierai quello che diverrà un domani un “drago” della tua organizzazione!

Questa conoscenza ti basti, per intanto, per evitare di ritrovarti un domani con il culo per terra.

E non sto scherzando.


Essere autorità


Immagino tutte le pippe mentali che ti stanno attraversando il cervello in questo momento.

… Ma non me l’hanno mai spiegata così…
… Ma la tua è un’interpretazione molto classicista…
… Ma io voglio offrire questa opportunità al mondo intero…
… Ma le persone fuggono, quando voglio parlare del mio Network…


Ragazzo/a: ora c’è una verità per te, apri bene le orecchie: hai bisogno di FORMAZIONE.

E non formazione da quattro soldi.

Formazione cazzuta, che faccia sì che dalla tua situazione possa scaturire una posizione di Autorità.

E’ questo il primo passo di un lungo peregrinare (ricorda: le qualifiche veloci e i soldi facili non esistono! E se qualcuno c’è arrivato tanto rapidamente, ricorda: più veloce l’ascesa, più ripida la caduta!) che ti porterà dalla tua situazione ai vertici del tuo Network.

Sarà una via apparentemente più lunga, ma in realtà più stabile e sicura.

Parlerò dei dettagli nel prosieguo di questo articolo!

Se nel frattempo non riesci a resistere alla voglia di saperne di più, scrivi un commento all’articolo, e riceverai risposta in tempi rapidi!

Ad maiora!

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