"Il Monaco, il Guerriero e il Bambino"

Il bello di questa attività è che ogni giorno entri in contatto con persone molto interessanti: parlare, discutere, allargare i propri orizzonti! 

Ecco perché considero da sempre il Networker come la professione numero 1 al mondo.

Qualche giorno fa ho avuto il piacere di scambiare due chiacchiere con un networker siciliano (non del mio gruppo), incuriosito dal progetto di Caesar Networkers, in quanto come sappiamo fin troppo bene i distributori vengono spesso lasciati in balia degli eventi, con una sola temibile arma: la lista nomi🙈

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La discussione è stata più o meno così:


<<Ok, Andrea… voi aiutate le persone a sviluppare il business del network marketing… siete posizionati principalmente sull’offline… sviluppate metodi innovativi… mi interessa molto, ma c’è una cosa che mi ha incuriosito particolarmente: tu vuoi creare una nuova categoria, addirittura: il Caesarista! Cioè, nemmeno più networker… Addirittura una nuova categoria! E se ti chiedessi le 3 caratteristiche principali che dovrebbe possedere questa nuova categoria… il Caesarista…?>>

Ho deciso di riportare la mia risposta qui sul blog, perché penso possa essere di una certa utilità.
E lo faccio prendendo a prestito le parole di Sharad Sagar, noto imprenditore indiano e icona di un nuovo pensiero che si sta facendo largo in mezzo a tanta spazzatura del giorno d’oggi:

<<Ci sono tre qualità che ogni individuo deve avere per raggiungere il successo: la pazienza di un monaco, il coraggio di un guerriero, l’immaginazione di un bambino>>

Già dicendo questo, abbiamo sostanzialmente detto tutto.
Ma queste parole sono così potenti e creano immagini così vivide nell’immaginazione che penso meritino qualche riflessione.


La pazienza di un monaco

Eh, già!

Perché abbiamo iniziato da poco con il nostro progetto – giusto per fare un esempio – ma sembra passata un’eternità. E chissà dove saremo tra 5 anni… come sarà cambiato il mondo intorno a noi… Cosa sarà diventato Caesar Networkers (io un’idea ce l’ho, a dire il vero… :-D).

In ogni caso, c’è voluta una pazienza incredibile per impostare tutto il lavoro iniziale.
Qui è servita proprio la pazienza, una virtù davvero grande.
La stessa pazienza di un gatto accovacciato per minuti e minuti, momenti interminabili, in attesa di balzare addosso alla sua preda.

La stessa pazienza di un cecchino appostato, pronto a premere il grilletto, mentre le gocce di sudore gli rigano il viso.

La stessa pazienza di un monaco che bussa incessantemente alle porte del Cielo, e che tuttavia non riceve risposta dal suo Dio, forse perché non è ancora il suo momento, tuttavia… non smette.

Devi continuare. Se vuoi qualcosa, devi fare violenza.

Me ne frego se pensi che questa sia una brutta parola. La vita è di chi se la prende, di chi insiste, di chi non demorde, di chi si rialza in piedi dopo aver ricevuto un numero indefinito di cazzotti.

Solo i duri. Solo i forti.

La pazienza è nulla se non hai il coraggio. 

La pazienza ti esorta ad aspettare e non mollare, il coraggio ti esorta a procedere, a non demordere. Il coraggio ti fa assaporare la vita, ti dà il senso della conquista – principalmente di te stesso.

Ci vuole una forza di volontà non indifferente per lanciare un progetto innovativo, perché tecnicamente non sai come andrà a finire. E le sirene della negatività ti circondano, come ben sai!

Mostrami chiunque sia partito con un suo progetto, e che al contempo abbia avuto la fortuna di essere circondato da persone positive.

Non solo non ti incitano, ma ti chiedono di smettere. Di lasciare perdere. Che andrà a finire male. Che non c’è alcuna ragione per intraprendere una strada nuova e sconosciuta. E il chiasso mentale diventa insopportabile.

Ecco, qui serve il coraggio!
Del resto, noi… siam fatti così: innovatori. 

Iniziatori di qualcosa di totalmente nuovo, mai visto prima.
E se qualcuno ti si para davanti e si oppone… mandalo alla malora!

Non dimenticare il nostro motto: LICENZIA LA TUA UPLINE!


L’immaginazione di un bambino

E anche qua… dobbiamo fermarci!
Abbiamo dimenticato, noi adulti.
Abbiamo dimenticato che tutto avviene in modo semplice, senza sforzo.

Che le cose crescono spontaneamente. Per vedere le cose in questo modo, dobbiamo tornare per un po’ ad essere come dei bambini.

Vedere le cose con gli occhi di un bimbo ci permetterà di togliere tutte quelle sovrastrutture mentali che ci siamo costruiti nel corso del tempo (non conosco nessuno, ho paura di parlare con quella persona, non so se ce la faccio, non è facile, sento che non posso farcela…).

Pensa a un bambino.
La semplicità del suo sguardo (e delle sue parole) ti spiazza.
E’ pulito, spontaneo.
Secco, ghiaccio, come una rasoiata.
E’ puro.
E’ schietto.
Il bambino sa già intimamente tutto quello che vuole.
E lo pretende.
Ha la visione delle cose, una visione molto più acuta e la percezione molto più sviluppata di quella di un adulto.
Ha la vista del falco.


Se abbiamo queste 3 colonne a sostenere le nostre fondamenta, non avremo mai problemi. Potremo creare sistemi, metodi e chi più ne ha più ne metta.

Ma i 3 pilastri… quelli sì, devono esserci, e ben saldi.

Il Caesarista deve averli.
Il Caesarista è diverso dagli altri Networker.
Il Caesarista non molla un centimetro.

La pazienza di un monaco.
Il coraggio di un guerriero.
L’immaginazione di un bambino.

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